Il calcio come
illusione e ragione, il suo corso di grazia e dalle retrovie passate fino agli
anni del 2000/2006, la passione dei mondiali e un presente triste per
l’esclusione della nazionale dal campionato internazionale 2018. Sarà una
massima manifestazione senza l’italia, quella di giugno in Russia. Verrà senza
dubbio il trionfo dell’inter, ritornata alla ribalta nei corridoi alti della
classifica della serie che conta, quella che, neanche a tratti è mai stata roba
da buttare per i neri azzurri mai retrocessi in serie B. Ora la Serie A
presente è, in essenza, filosofia non di marciapiede anzi offre sempre nuovi
stimoli per i calciofili e gli sportivi. Ed ero contentissimo quando giocavo a
calcio il mio “campionato” fuori il balcone della casa del parco fiore di
Portici. Era praticare con mio fratello, militare in Serie A 82/83 e con le
figurine dei calciatori di tutte le squadre italiane. Era stupendo, erano
sfide, partite vere, ne ricordo una particolare: Roma-Juventus, terminata col
punteggio di 1-2 per i bianconeri. Per la cronaca si trattava di uno scontro
tra io-Baggio e Giove, il mito sfortunato della terra greca. Baggio,
contrapponendosi a questo mitologico personaggio, lo batteva illudendolo dentro
agli occhi cogliendolo nel senno, nel suo sguardo malefico. Roma-Juve, una
partita mai chiusa, uno scontro sempre aperto ma che per questo resterà
impresso nelle menti di milioni di appassionati.
Paolo Pignatello
Gli ospiti della Comunità Alloggio Ozanam di Ragusa
nel corso delle attività di sportive di calcio a 5